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Tangenti Eni-Nigeria, Girotto (M5S): senza clausola onorabilità Padoan salva Descalzi

Roma, 21 dic – “Il rinvio a giudizio di Claudio Descalzi per il caso tangente Eni-Nigeria è la prova provata che il colpo di mano del ministro Padoan, che ha cancellato la clausola di onorabilità dai criteri di nomina nelle società partecipate, crea un vulnus rischioso per le istituzioni italiane. Riteniamo il ministro Padoan, che ha cancellato quel principio, primo responsabile di quanto sta accadendo. Avevamo denunciato la violazione di quella regola già ad aprile, chiedendo le dimissioni del ministro. Poi con un’interrogazione parlamentare volevamo una spiegazione che ancora attendiamo. Ora si è verificato quanto era facilmente immaginabile e che avevamo ampiamente previsto. Quella clausola “scomparsa”, infatti, rendeva tra le altre cose innominabile chiunque venga colpito da un rinvio a giudizio, oltre ad obbligarlo alla decadenza dalla carica. Il ministro sapeva già della richiesta di rinvio a giudizio per Descalzi, quindi era anche consapevole del rischio che il numero uno di Eni sarebbe si sarebbe dovuto dimettere, come in qualsiasi paese normale. Ma così non è stato: ha cancellato il principio con un colpo di spugna e salvato Descalzi. A dirlo è il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, che chiede per l’ennesima volta al ministro Padoan di venire a riferire in Aula.

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