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Comunicato stampa – Sicurezza nucleare: dubbi sul ritardo delle nomine dell’autorità di sicurezza. Sarà il solito poltronificio?

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Roma, 6 ottobre – «Il ritardo sulle nomine dell’autorità di controllo sulla sicurezza nucleare (Isin) fa pensare che i partiti di governo stiano cercando la quadra al loro interno, spartendosi ancora una volta le poltrone con una logica clientelare. Quei nomi, invece, devono rappresentare indipendenza dalle forze politiche e alta competenza scientifica». È duro l’attacco del senatore a Cinque Stelle Gianni Girotto, capogruppo per il movimento di Grillo nella X commissione del Senato – Industria, turismo, commercio. “Perché l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) non è ancora operativo?”, chiede Girotto in un interrogazione parlamentare di cui è primo firmatario, seguito da altri 14 parlamentati grillini? In ballo ci sono la gestione degli impianti nucleari italiani, la loro dismissione e la conservazione delle scorie radioattive altamente pericolose per la salute pubblica. Tutte attività che dovrà gestire l’Isin. «Rendere immediatamente operativo l’Isin è una priorità a cui non si può più derogare – spiega ancora Girotto -. I ritardi accumulati hanno un costo che scontano i cittadini nella bolletta della luce. Il governo vuole evitare ulteriori sprechi? Bene, lo dimostri alleggerendo di 300 milioni di euro la bolletta degli italiani: tanto costa la lenta attività di smaltimento degli impianti atomici». «Se pensano che il Movimento 5 Stelle si accontenti di vuote promesse si sbagliano. Il governo ha una responsabilità nei confronti dei cittadini italiani. Con la sicurezza nucleare non si scherza. L’Isin avrebbe dovuto essere operativo già il 9 luglio scorso. Perché dopo tre mesi il governo ancora tace, ignorando le disposizioni che arrivano dall’Europa? In questo modo rischiamo di rimanere scoperti nel momento in cui è necessario decidere sull’individuazione delle aree idonee al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Oltre che l’apertura dell’ennesima procedura d’infrazione da parte della Commissione europea». Il movimento di Grillo, infatti, chiede da tempo ai ministeri competenti di far presto. È necessario completare le fasi operative così come richiesto dalla direttiva 2011/70/Euratom in materia di sicurezza nucleare. Già il 20 novembre del 2013 la Commissione Ue aveva messo in mora il nostro Paese per il ritardo nel recepimento della direttiva stessa. «Ora rischiamo di fare anche peggio», attacca ancora Girotto. I parlamentari di Grillo attaccano la gestione “allegra” degli impianti affidata alla società di stato Sogin. Scarsa trasparenza nelle attività che si svolgono nei siti nucleari e aumento dei costi – così come registrato dalla Corte dei Conti – per i ritardi accumulati nel cronoprogramma, sono alcune delle critiche mosse. Il ministero dell’Ambiente, di concerto con quello dello Sviluppo economico, ha il compito di proporre i nomi che comporranno gli organi dell’Ispettorato, tra cui il direttore e i vertici dell’autorità di controllo. Questi nomi, scrivono i grillini nell’interrogazione, devono essere “scelti tra persone di indiscussa moralità e indipendenza, di comprovata e documentata esperienza e professionalità ed elevata qualificazione e competenza nei settori della sicurezza nucleare, della radioprotezione, della tutela dell’ambiente e sulla valutazione di progetti complessi e di difesa contro gli eventi estremi naturali o incidentali”. E quindi chiedono: “se i Ministri interpellati intendano procedere urgentemente alla nomina del Direttore dell’Isin e dei membri della Consulta, al fine di rendere pienamente operativo l’Ispettorato e di garantire la sicurezza dei cittadini in relazione alle attività nucleari, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e dalla disciplina italiana di recepimento”.

Gianni Girotto, Capogruppo M5S – X Commissione Industria Senato

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