Roma, 4 ottobre – Le dichiarazioni apprese sui quotidiani del Ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Lupi sulla proroga di un solo anno dell’ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e la sua probabile riduzione della percentuale detraibile dal 65% al 50% mostrano chiaramente ancora una volta che la priorità politica di questo Governo non è la ripresa economica ma la tutela di interessi particolari. I dati forniti da ENEA e Cresme, mostrano come negli scorsi anni l’ecobonus ha generato molti più benefici con ricadute dirette nell’economia, nell’ambiente e nella salute rispetto alla spesa sostenuta. D’altronde perfino nell’accordo trovato tra la Confindustria e la confederazione sindacale di CGIL, CISL e UIL di qualche hanno fa, emerge chiaramente che prorogare le misure di sostegno fino al 2020, con una normativa orientata a promuovere l’uso delle tecnologie più efficienti si può generare un effetto cumulato nel decennio di un aumento della produzione diretta ed indiretta a livello nazionale di quasi 240miliardi di euro, la creazione di oltre 1,6milioni di posti di lavoro con un incremento del PIL medio dello 0,6% annuo. L’uscita impropria di Lupi pertanto conferma l’indirizzo politico di questo Governo: favorire le fonti fossili con lo sblocca Italia eliminando la concorrenza, prima delle rinnovabili con DL competitività e adesso contro l’efficientamento energetico nella legge di stabilità. Più volte, raccogliendo le istanza presentate da tutte le realtà produttive del Paese, abbiamo proposto come M5S al Parlamento di intervenire per stabilizzare l’ecobonus almeno fino al 2020 con una riduzione graduale della percentuale detraibile. Siamo convinti e ci vogliamo confrontare sul tema della ripresa economica del Paese nel breve periodo. Per questo chiediamo di inserire nell’agenda delle decisioni politiche del Governo il sostegno all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Diversamente se continuerete a favorire le fonti fossili sarà difficile per noi del M5S avere un ruolo diverso da quello dell’attuale di opposizione costruttiva.
Gianni Girotto, Capogruppo M5S – X Commissione Industria Senato