Roma, 17 marzo – Vediamo positivamente la convergenza di vedute tra Enel e Greenpeace sulla necessità di imboccare la strada di un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili. L’incontro di oggi tra i vertici di Enel e quelli di Greenpeace rappresenta un passo in avanti nel rafforzamento della visione di un sistema energetico in larga parte basato sulla generazione da fonti di energia pulita, sull’efficienza energetica, sulle smart grids e sui sistemi di accumulo (storage).
L’amministratore delegato dell’azienda italiana Francesco Starace e il direttore esecutivo di Greenpeace International Kumi Naidoo sembrano concordi nel dire che la strada giusta sia quella del contenimento della temperatura globale sotto i 2°C. Sfida che Enel – stando a quanto si apprende – dice di voler vincere, anche in vista della conferenza mondiale sul clima di Parigi 2015. Il colosso dell’Energia, scrive Greenpeace dopo l’incontro, ritiene fattibile il conseguimento della propria “carbon neutrality” anche prima del 2050, “aumentando in particolare i suoi già significativi investimenti nello sviluppo delle rinnovabili e nella promozione dell’efficienza energetica”.
Tuttavia auspichiamo che le distanze di visione ancora esistenti sull’abbandono totale del carbone dalle politiche industriali di Enel – una delle sette maggiori aziende mondiali – possano essere colmate al più presto, vincendo ogni resistenza verso i tradizionali sistemi di produzione di energia.