Al termine dell’audizione in Parlamento ho consegnato stamattina una lettera al commissario europeo per l’Energia e il clima Miguel Arias Cañete. In tale lettera, scritta insieme ai colleghi europarlamentari del M5S Davide Tamburrano e David Borrelli denunciamo come Renzi con la sua riforma della tariffa elettrica si appresti a punire chi risparmia energia e ne consuma poco.
Siamo quindi al paradosso. Anche perché l’Europa ci chiede di fare il contrario: ovvero premiare chi si attiva per ridurre i consumi e produrre energia da fonti pulite.
Di solito ci viene ripetuto come un mantra “Ce l’ha chiesto l’Europa”, ma solo quando si tratta di spremere i cittadini e applicare politiche di austerità. Quando invece le indicazioni di Bruxelles sono positive perché vanno in direzione di un vero cambiamento, allora il governo se ne infischia e tira dritto in difesa della vecchia politica e della vecchia industria inquinante.
Per questo abbiamo voluto segnalare a Cañete il pasticciaccio italiano della riforma della bolletta energetica, che da gennaio 2006 sarà più cara del 10-30% rispetto ad oggi. Una filosofia del governo Renzi in rotta di collisione con gli obiettivi che l’Unione Europea assegna agli Stati membri
Ecco che cosa abbiamo detto in breve a Cañete:
“All’interno del documento dall’Autorità per l’Energia (AEEGSI), l’opzione ritenuta preferibile consiste nel trasformare in una quota fissa ed indipendente dal consumo la quasi totalità dei “servizi di rete” e la metà degli “oneri di sistema”. La conseguenza sarebbe un rincaro della bolletta pari al 10-30% per le utenze domestiche che consumano meno di 3.500 kilowattora all’anno: la generalità delle famiglie italiane.
Ma non solo. Attualmente, gli impianti domestici per l’autoconsumo di energia prodotta da fonte rinnovabile sono economicamente vantaggiosi soltanto perché esentati dal pagamento di una parte degli oneri di rete e di sistema. Con la riforma della tariffa domestica tratteggiata dall’Autorità, l’esenzione verrebbe a cadere. Nello stesso modo, non sarebbe più premiante dal punto di vista economico la riduzione dei consumi ottenuta da coloro che hanno investito in elettrodomestici e dispositivi più efficienti”.
La lettera che gli abbiamo consegnato mira a disinnescare l’ennesimo pasticcio italiano che punta a penalizzare le energie pulite e che potrebbe portare all’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.