Roma, 22 settembre 2015 – “Lo Sblocca Italia è un fallimento politico, sociale e ambientale di questo governo. Adesso lo conferma anche la plateale scomunica delle Regioni Pd – e non solo – a Renzi. Entro la fine del mese almeno otto Consigli regionali diranno NO alle trivelle sui propri territori proponendo un referendum per l’abrogazione dello sblocca Italia. Il piano di Renzi di trasformare l’Italia in un colabrodo – a solo vantaggio delle potenti lobby del petrolio – si sta sgretolando come castelli di sabbia al vento. Caro premier, i cittadini non ci cascano più”. È questo il duro attacco del senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto.
Le trivelle non rilanciano l’economia del nostro Paese. Al contrario rappresentano un freno allo sviluppo dei territori in chiave turistica, agricola e commerciale. È una storia vecchia che già conosciamo. Da nord a sud il governo impone una pratica industriale che sa di muffa e favorisce lo scempio e l’impoverimento delle terre in nome di un falso mito di crescita. Senza contare che i recenti studi provenienti dall’Olanda mettono in relazione le attività di trivellazione del sottosuolo con il rischio terremoti.
“Renzi se la sente di mettere il pericolo centinaia di migliaia di cittadini per fare un favore agli amici petrolieri? Non si accorge che il nostro futuro sono il sole e il vento, risorse rinnovabili e senza scadenza?”. Ecco perché il Movimento 5 Stelle chiede di ritirare immediatamente tutte le nuove concessioni per la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi. “La nostra battaglia culturale e politica per fermare una volta per tutte la mortificazione del territorio nazionale pianificato dal governo non si ferma. Sosteniamo ogni iniziativa mirata a impedire le attività di trivellazione sia a largo dei fondali marini che sotto la terra ferma”.