Roma, 11 novembre 2015 – Stabilizzazione dell’ecobonus al 2020, istituzione di un fondo per l’ecoprestito, soppressione degli incentivi ai combustibili fossili e creazione di una carbon tax; incremento delle detrazioni per il fotovoltaico e incentivi al fondo per la sostituzione dell’amianto dagli edifici pubblici e privati. È la proposta per un Green Act a 5 Stelle. Se Renzi tiene davvero allo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica di questo Paese allora lo dimostri confrontandosi con le nostre idee. Gli stiamo servendo la rivoluzione verde su un piatto d’argento.
Estendere le detrazioni fiscali per l’ecobonus – stabilizzandolo al 2020 – significa creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro (dati di Confindustria e delle confederazioni sindacali). Significa rinnovare il patrimonio edilizio italiano – pubblico e privato – contribuendo al rilancio del settore edile in chiave green.
Possiamo farlo attraverso l’introduzione di un Fondo per l’ecoprestito. Una misura dilazionabile in dieci anni e senza interessi, finalizzato proprio alla riqualificazione e all’efficientamento energetico. Di questo pacchetto fa parte anche un grande piano di rimozione completa dell’amianto da edifici pubblici e privati, con l’estensione delle detrazioni fiscali al 65% – anziché al 50% – per chi sostituisce il pericoloso eternit con pannelli fotovoltaici.
La rivoluzione energetica e culturale del Movimento 5 Stelle non si ferma qui. Nella nostra proposta di emendamenti alla legge di Stabilità 2016 è compresa la soppressione totale dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, in linea con le indicazioni dell’Onu sull’obiettivo di riduzione delle emissioni tossiche. Una carbon tax di fatto, i cui maggiori introiti vengono destinati al cofinanziamento di investimenti in efficienza energetica.
Per incentivare l’utilizzo di energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili, proponiamo che i comuni sotto i 20 mila abitanti usufruiscano del servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta. Alimentando così con propri impianti le strutture pubbliche, a copertura dei consumi di proprie utenze. Si tratterebbe di un risparmio notevole per la maggior parte dei comuni italiani, sempre più vessati dai tagli del governo.
E infine prevediamo che gli utili, frutto della gestione degli oneri in bolletta della cassa conguaglio, vengano utilizzati per ridurre il costo della stessa bolletta degli italiani. Quelli sono soldi degli utenti che non devono finire in un fondo spese generali, ma vanno usati per aiutare le famiglie che ne hanno più bisogno.
Il nostro è un piano concreto di azione che se ben indirizzato può contribuire a risollevare lo sviluppo del nostro Paese. I piani green di Renzi si sono dimostrati finora solo vuote parole. Non perdiamo altro tempo. La discussione sulla legge di Stabilità è l’occasione per cambiare le cose. Se il premier vuole davvero guardare al futuro, allora discuta seriamente con noi.