Proseguo nel mio piccolo ciclo di incontri con le Associazioni ambientaliste, nell’occasione della COP21 di Parigi. Dopo il colloquio con Greenpeace, è ora la volta del Kyoto Club. Sono in compagnia di Gianni Silvestrini, autore del libro 2°C.
Come sempre per chi ha pochissimo tempo, riassumo in estrema sintesi:
160 Paesi hanno già comunicato i loro obiettivi di riduzione di gas climalteranti.
La Cina (un milione di morti a causa dell’inquinamento) ha ridotto la propria produzione di CO2, sta chiudendo le centrali a carbone vicine alle città e ponendo un limite alla vendita di auto non elettriche. Ha inoltre dichiarato ufficialmente che “non può permettersi di seguire il modello “usa e getta” dell’economia occidentale” ma punterà su un modello di Economia Circolare.
In Europa le morti per inquinamento atmosferico sono state 490 mila, di cui in Italia 85mila.
I sistemi di accumulo stanno rapidamente scendendo di prezzo, e l’auto elettrica potrebbe contribuire notevolmente diventando essa stessa, connessa in rete, un gigantesco sistema di accumulo.
Mentre il settore della riqualificazione edile rimane quello a più elevato margine di sviluppo, con potenzialità enormi di efficientamento e quindi risparmio energetico.
Va pesantemente riformata la tassazione in ambito della filiera fossile, in modo vengano ricomprese le esternalità. Le grandi compagnie di questa filiera dovranno confrontarsi con una transizione che le impatterà pesantemente.
E per finire, sul fronte Usa la California sta seguendo una politica tariffaria elettrica progressiva, che l’ha portata ad aver mantenuto il livello di consumi nonostante la crescita degli impieghi. Esattamente il contrario stiamo facendo in Italia con la nuova riforma della tariffa elettrica.