Con le banche si vince facile: le irregolarità sono veramente tante e per questo abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta. L’obiettivo è di tutelare i risparmiatori e sanzionare pesantemente gli istituti di credito per anatocismo bancario, mutui irregolari, tassi usurari, pubblicità ingannevole e bail in.
L’anatocismo è una pratica che da gennaio 2014 è illegale ma le banche continuano a praticarla. Questo ci costa 2 miliardi di euro all’anno, o meglio costa ai cittadini e ai risparmiatori, spesso inconsapevolmente visto che molti non sanno che l’anatocismo consiste negli interessi sugli interessi. Su questo ho fatto un intervento di fine Aula per denunciare la situazione ed invitare la maggioranza a sanare questa mancanza. Bisogna distinguere tra pratiche poco lecite, etiche o immorali e pratiche propriamente illegali. Un esempio classico è la portabilità dei mutui. Perché molto spesso le banche continuano a caricare di costi questa portabilità sapendo che il cittadino non sa che questa pratica deve essere fatta a costo zero. E poi le banche contano sul fatto che vengono chiamate in causa e preferiscono transare senza arrivare in causa.
Su queste vicende abbiamo sollevato più volte proteste e proposte. Personalmente sono intervenuto più volte in aula per chiedere l’intervento del Parlamento.
Il problema è immenso ed il governo aveva proposto un fondo da 100 milioni che è assolutamente insufficiente. Qui si tratta di sanare completamente. Noi avevamo proposto tecniche antecedenti per non arrivare a questa conclusione così drammatica per 13mila clienti, mi riferisco agli obbligazionisti delle 4 banche interessate del decreto del 22 novembre: si tratta di 430 milioni di crediti scomparsi relativi alle obbligazioni subordinate. Ci vuole, però, una forte volontà politica di risolvere in maniera strutturale la situazione.