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Clima: M5S, Renzi si rifà il trucco alla marcia Pd per l’ambiente

Roma, 7 giu – “Renzi è senza pudore: alla fiaccolata Pd per il clima si accredita come difensore dell’ambiente in attesa di nuove elezioni. Anche se però da premier è stato nemico del clima, avviando una serie di azioni coordinate (riprese poi da Gentiloni) che hanno di fatto bloccato nuove installazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili, mandando in tilt un intero settore e mettendo a rischio gli accordi di Parigi.” È il duro commento del senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, che ricorda le politiche pro fossili del segretario Pd.

“L’ipocrisia dell’ex premier non si ferma nemmeno di fronte all’evidenza, trascinando l’intero suo partito in un vortice di menzogne. Più di tante parole, a sbugiardarlo ci sono i numeri”, attacca ancora Girotto. Eccone qualcuno: tra il 2013 e il 2015 la produzione da rinnovabili è calata del 7,5%; negli stessi anni le emissioni di CO2 legate alla produzione elettrica nazionale sono aumentate del 10%. Mentre nel 2016 è diminuita del 19% la potenza installata di nuovi impianti rinnovabili (fotovoltaico, eolico e idroelettrico). E come se non bastasse nella mappa mondiale degli investimenti nel settore, l’Italia è passata dal 6° posto del 2012 al 25° del 2016.

“Con questi numeri Renzi dovrebbe chiedere scusa e non cavalcare l’onda lunga del fallimento del G7 di Taormina, di cui è direttamente responsabile. Altro che sostegno al clima – conclude Girotto. Con le sue politiche il segretario del Pd ha rafforzato le rendite di posizione degli inquinatori da fonti fossili, rendendo l’Italia sempre più dipendente energeticamente e politicamente dagli umori di paesi stranieri.

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