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Aumenti in bolletta ingiustificati colpiscono anziani e studenti

Gli investimenti sulle fonti rinnovabili vengono scoraggiati da regole sbagliate, che favoriscono il monopolio della distribuzione, facendo pagare un conto salatissimo a venti milioni tra famiglie e piccole imprese. Ad essere più colpiti sono anziani e studenti, compresi nelle fasce più deboli della popolazione, che potrebbero invece vedersi ridurre la bolletta all’istante se solo l’Autorità per l’Energia e il Governo aprissero il mercato alla produzione decentrata da fonti rinnovabili. Abbiamo bisogno di misure urgenti di equità sociale, regole certe per limitare profitti ingiustificati dei distributori, salvaguardia dell’efficienza energetica e tutela dei consumatori dai rincari immotivati della bolletta. Ho deciso, infatti, di presentare una mozione per impegnare il Governo a introdurre principi di democrazia energetica e contro l’aumento immotivato dei costi in bolletta.

Persino l’Autorità per la concorrenza (AGCM) ha censurato le norme monopolistiche sulla distribuzione: di fatto ostacoli discriminatori all’esistenza di reti private diffuse, a favore del modello dominante. Senza contare che vengono permessi fenomeni di speculazione a favore dei monopolisti dovuti alle extra-rendite sulla distribuzione. Se le società hanno un ritorno garantito del 6 per cento sulla bolletta, con questa riforma arrivano a toccare fino al 18 per cento di ritorno effettivo. Scaricando il conto sulle fasce più deboli.

Inoltre così com’è fatta la riforma della tariffa favorisce di consuma di più, facendo pagare il conto più salato a chi invece consuma meno. Una logica perversa data dallo spostamento della componente variabile di distribuzione, ad una fissa. Così il cliente pensionato o lo studente, a parità di consumi, nel 2017dovrà pagare in misura fissa circa il doppio rispetto all’anno precedente. Ovvero 90,59 euro invece delle 48,50 euro del 2016.

Alla faccia del risparmio. La tariffa di distribuzione legata ai consumi era nata per promuovere i comportamenti virtuosi, come lo spegnimento delle luci quando non necessario, o la sostituzione delle lampadine con i led, l’utilizzo degli elettrodomestici efficienti e l’autoproduzione di energia rinnovabile. Mentre col sistema attuale tutto questo viene cancellato, spingendo i consumatori verso un aumento indiscriminato dei consumi elettrici. A danno dell’ambiente, del portafoglio e contro gli obiettivi internazionali di riduzione dei consumi mirata al contenimento dei cambiamenti climatici.

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