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Le bollette aumentano, il costo dei Titoli di efficienza pure. Ma Calenda non risponde e non interviene

Il costo delle bollette continua a salire in maniera costante, senza che se ne veda la fine, a causa dell’inerzia del Governo e del ministro Carlo Calenda, che a distanza di mesi ancora non risponde all’interrogazione parlamentare che ho presentata a novembre 2017 e di conseguenza nemmeno agli operatori del settore energetico, lasciando che le cose vadano per conto loro. È un comportamento inaccettabile, vista la deriva che stanno prendendo gli aumenti dei Certificati bianchi, ovvero dei Titoli di efficienza energetica. Ho chiesto più volte a Calenda di intervenire per contenere gli aumenti ingiustificati. In meno di due mesi il costo è aumentato di oltre 30 euro per Titolo, passando da 352 euro a 427 euro (dati del GSE), a fronte di una flessione del mercato dei Titoli.

I dati parlano chiaro: l’esplosione dei costi ha toccato la cifra record di 1,5 miliardi di euro nel 2017, impennandosi più del doppio rispetto al 2016. Mentre nel prossimo biennio è previsto un ulteriore aumento che raggiungerà la cifra di 1,7 miliardi di euro l’anno. Perché? È quello che stiamo cercando di capire ed è quello su cui Calenda non vuole rispondere, scegliendo invece di scaricare il costo di tutto questo sulla bolletta elettrica di milioni di famiglie italiane.

Ma cosa è accaduto veramente? La risposta sembra chiara: siamo in questa situazione a causa della modifica dei meccanismi di incentivazione, che premia i grandi player dell’energia, e che ha di fatto raddoppiato i prezzi in un solo anno. In barba agli sforzi dei tanti piccoli operatori e dei cittadini che ogni mese provano a far quadrare i conti.

Caro ministro Calenda, è ora di rispondere.

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