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Il nucleare è una scelta infelice per sicurezza e costi

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Lo stop ai gruppi di reattori francesi EDF non fa che confermare quanto il MoVimento sostiene da sempre: il nucleare è una scelta infelice

Quanto accaduto in Francia non fa che confermare quanto il MoVimento sostiene da sempre: il nucleare è una scelta infelice. I problemi sulla sicurezza di un simile approvvigionamento energetico, oltre che sulla salute di cittadini e ambiente, si riverberano inevitabilmente anche sui costi. Il balzo alle stelle dei prezzi dell’elettricità, dovuto ai fermi dei gruppi di reattori EDF a Civaux e Chooz, è una conseguenza che si ripercuote anche sull’Italia, oltre che sulla Francia, e aggiunge criticità su criticità, considerato il delicato momento che stiamo attraversando a causa del caro bollette. Una politica energetica nazionale lungimirante deve rivolgersi verso opzioni rinnovabili, pulite e sicure e fare scelte ben diverse da quella nucleare.

Ciò che accade oggi in Francia è l’esempio concreto di quali possano essere i rischi connessi al nucleare. Ecco perché è giusto non investirci risorse pubbliche e non includerlo nella tassonomia europea, ma accelerare sulle rinnovabili, l’efficienza e il risparmio energetico. Necessaria e imprescindibile, poi, anche una Valutazione di Impatto Ambientale transfrontaliera, prevista dalla Convenzione di Espoo e argomento al centro di una mia interrogazione che ancora non ha ricevuto risposta dai Ministri competenti (affari esteri e transizione ecologica, nda). Attenzione perché il Governo francese ha dichiarato di voler prolungare di altri 10 anni la vita utile di alcuni reattori in Europa; avrebbe dovuto avviare una consultazione pubblica transfontaliera e non ci risulta l’abbia fatto. Non possiamo stare fermi a guardare e ignorarne le conseguenze, servono scelte condivise soprattutto su temi come questo.

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