In linea con quanto previsto dall’iniziativa Global Peace Dividend e per raggiungerne gli obiettivi, è necessario e urgente che le spese militari italiane per il quinquennio 2022-2026 vengano ridotte del 2% annuo. È l’impegno che chiediamo al Governo con una mozione di cui sono primo firmatario, che appoggia in pieno l’iniziativa nota anche come il Dividendo della pace mondiale: l’appello che 50 Premi Nobel in differenti discipline, presidenti di istituzioni scientifiche, leader politici e di organizzazioni non governative rivolgono a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, al fine di reperire i fondi necessari e adottare azioni comuni per affrontare problematiche ed emergenze sistemiche, come il riscaldamento globale, le pandemie e la povertà estrema.
Si stima, infatti, che se tutti gli Stati che fanno parte dell’ONU riducessero del solo 2% le spese militari, si libererebbero risorse per un totale di 1.000 miliardi di dollari da qui al 2030, la metà delle quali potrebbero essere impegnate per il finanziamento di un fondo globale sotto la supervisione delle Nazioni Unite e la restante metà rimarrebbe a disposizione dei singoli governi. Teniamo conto che, secondo elaborazioni dello Stockholm International Peace Research Institute, la spesa militare mondiale è quasi raddoppiata dal 2000 al 2020, oltrepassando i 2.000 miliardi di dollari all’anno. Nella nostra legge di bilancio per il 2022, invece, si tocca il record assoluto di una previsione pari a 25,8 miliardi di euro che, se tagliati del 2%, consentirebbero un risparmio di ben 516 milioni di euro.
Il Governo italiano, considerata anche la situazione congiunturale attuale, non può non farsi promotore di simili iniziative, quale quella del Global Peace Dividend. L’Italia non figura nemmeno tra i firmatari del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons – TPNW), adottato dall’ONU il 7 luglio 2017, entrato in vigore il 22 gennaio 2021 e firmato da 86 Stati membri, 59 dei quali hanno già provveduto alla sua ratifica. Nella stessa mozione chiediamo al Governo di provvedere quanto prima a firmarlo e a presentare tempestivamente alle Camere il disegno di legge necessario alla sua ratifica.