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Caro bollette: la nostra mozione è un manifesto verso un nuovo modello energetico

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La mozione contro il caro bollette sottoscritta da tutto il Gruppo M5S al Senato è una cassetta degli attrezzi, un manifesto verso un nuovo modello energetico efficiente, sicuro e democratico

Contro il caro bollette, avere chiaro cosa possiamo fare e quali strumenti abbiamo a disposizione è il primo passo per iniziare a fare qualcosa di concreto. Stiamo pagando carissimo le scelte sbagliate degli anni passati che ci hanno legato alle fonti fossili, al petrolio e al gas. E’ arrivato il momento di liberarci da questo cappio al collo e puntare alla transizione energetica come a una grande opportunità. Va riformato e completato il mercato energetico, ancora strutturato per il vecchio modello fossile, e ripensata la fiscalità, per ridistribuire equamente i sacrifici e i vantaggi. Vanno liberate da una serie di ostacoli irragionevoli le Fonti Rinnovabili e gli interventi di risparmio energetico, che rimangono la migliore soluzione. Dobbiamo accelerare su autoproduzione, autoconsumo ed efficientamento energetico e rafforzare le comunità energetiche, sia nel settore privato che in quello pubblico, sfruttando i tanti fondi a disposizione.

La mozione appena presentata e sottoscritta da tutto il Gruppo M5S al Senato (CONSULTA QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA MOZIONE) è una cassetta degli attrezzi, un manifesto verso un nuovo modello energetico efficiente, sicuro e democratico. I 27 impegni che chiediamo al Governo attraverso la mozione sono il frutto di proficue interlocuzioni avute sia in ambito parlamentare sia con le imprese, i consumatori e gli enti territoriali; essi rappresentano interventi concreti, strutturali e finanziari, con effetti immediati nel breve e lungo periodo. Sono strumenti che mettiamo a disposizione del Governo affinché ne faccia tesoro, anche nella messa a punto del nuovo decreto contro il caro bollette.

Trivelle e nucleare sono una falsa soluzione

L’attuale incremento dei costi è dovuto a un’ancora troppo forte dipendenza dalle fonti fossili e a speculazioni sui profitti legati ai mercati dell’energia. Se al momento la priorità è recuperare le risorse per calmierare i prezzi delle bollette per cittadini e imprese, è il caso di andarle a recuperare anche da chi in questa emergenza sta godendo di extra-profitti. Continuare a proporre trivelle e nucleare di nuova generazione è una falsa soluzione che non tiene conto né dei tempi né dei costi reali. Non dimentichiamoci che è la stessa Commissione europea a chiederci di premere l’acceleratore verso la transizione all’energia pulita, che considera la migliore assicurazione contro le crisi dei prezzi, come quella che l’UE si trova ad affrontare oggi.

Perseverare con l’attuale modello energetico sarà un diabolico bagno di sangue, non il contrario. Gli strumenti a disposizione ci sono. Utilizzarli significa non solo ridurre i costi delle bollette, ma anche aumentare l’autonomia energetica di famiglie e imprese, affrancarci concretamente dalle fossili, rispettare in pieno gli obiettivi climatici, combattere la povertà energetica e alimentare un circolo virtuoso di lavoro sostenibile che rilancia il comparto produttivo e protegge l’ambiente, noi stessi e le future generazioni.

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