Per ridurre i costi energetici e conseguire una maggiore indipendenza energetica si può fare tanto: realizzare un Fondo comune per contenere gli effetti dell’aumento dei prezzi dell’energia, introdurre misure per gli stoccaggi comuni del gas, diversificare gli approvvigionamenti, separare il mercato dell’elettricità da rinnovabili da quello del gas, tassare gli extra profitti delle società energetiche, sostenere la conversione dei settori produttivi, in particolare quelli hard to abate.
Solo con le rinnovabili proteggeremo i nostri cittadini e le nostre imprese liberandoli strutturalmente dai rischi dei mercati internazionali delle fonti fossili. Aumentare l’ indipendenza energetica significa essere politicamente più autonomi.
È fondamentale però garantire agli operatori la certezza delle regole, diversamente da quanto accaduto con il Superbonus il cui blocco sarebbe un danno insopportabile per le imprese, e puntare alla finanza sostenibile: dobbiamo utilizzare questa crisi per bandire il mercato speculativo dal mondo reale, impedendogli di distruggerlo. Così come è fondamentale attivare una campagna di informazione da promuovere sui canali della televisione pubblica, per rendere consapevoli i cittadini, le imprese e gli enti pubblici dei tanti strumenti a disposizione.
Si tratta di scelte che, liberandoci dalla necessità di possedere le fonti energetiche fossili, sono in grado di alimentare la pace.