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Governo non ritardi stop alle auto a benzina e diesel al 2035

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Lo slittamento di 5 anni allo stop alle auto a benzina e diesel che il Governo intende sostenere in sede EU avrebbe gravi impatti industriali e metterebbe a rischio gli obiettivi climatici

Non condividiamo assolutamente la proposta di far slittare di 5 anni, al 2040, lo stop alle auto a benzina e diesel (stop alla vendita di nuove auto, ovviamente, no alla circolazione), proposta che il Governo italiano intende avanzare e sostenere al Consiglio europeo del prossimo martedì 28 giugno 2022. Chiedere più tempo per la transizione verso l’elettrico sarebbe un inutile spreco di energie e quindi denaro. L’innovazione tecnologica nel mondo si sta muovendo velocemente, c’è un mercato a livello globale che è molto più avanti rispetto alla nostra produzione tecnologica. Se non riusciamo a recuperare lo svantaggio e a tenere il passo, rischiamo di perdere tutta la filiera.

Dovremmo, piuttosto, concentrare gli sforzi per accompagnare con i giusti strumenti finanziari la transizione al 2035, obiettivo proposto dalla Commissione europea nel pacchetto transizione energetica e avallato anche dal Parlamento EU. Le aziende, che oltretutto sembravano favorevoli a questo obiettivo, non possono essere lasciate sole a fare una virata così importante altrimenti rischiano di essere tagliate fuori.

Oltre agli impatti industriali, la proposta del Governo di posticipare lo stop alle auto a benzina e diesel metterebbe a rischio anche il raggiungimento degli obiettivi climatici, che l’Italia si è sempre impegnata formalmente a voler concretizzare. Le ripercussioni, in questo caso, sarebbero più violente di quelle cui assistiamo già oggi, come il grave problema della siccità di questi giorni.

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Se il Governo non rivedrà la sua posizione, ci attiveremo in Parlamento e in tutte le sedi opportune affinché l’obiettivo al 2035 venga mantenuto.

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